LA NOSTRA STORIA
“Le Case di Hogwarts”è una Cooperativa Sociale a.r.l. o.n.l.u.s. che si è costituita nell’aprile dell’anno 2004 per rispondere alle situazioni di bisogno presenti sul territorio. Si propone di affrontare “il disagio e l’emarginazione” dei minori, degli anziani, delle donne vittime di violenza, degli emarginati in genere e delle loro famiglie con l’offerta di Servizi tra loro diversi ma accomunati da un unico filo conduttore: assicurare l’opportunità di vivere esperienze che possano ancora consentire a genitori, figli e Comunità di “scrivere insieme una storia comune”.
LA NOSTRA MISSIONE
Il filo conduttore che guida i servizi offerti dalla Cooperativa Sociale “Le Case di Hogwarts” è dare l’opportunità di vivere esperienze che possano ancora permettere, a genitori e figli, di scrivere insieme una storia comune, garantendo un progetto di intervento individualizzato. Tale obiettivo trova attuazione in una gestione del servizio che poggia le sue basi sui seguenti elementi distintivi:
Competenza, professionalità, formazione permanente e supervisione
Metodologia educativa
Sostegno psicologico
Interazione con il territorio
La cooperativa Sociale a.r.l. O.n.l.u.s. “Le Case di Hogwarts” identifica quale obiettivo prioritario la corretta comprensione e l’adeguato soddisfacimento dei bisogni dell’utente.
A tal fine sono stati delineati i seguenti obiettivi:
Miglioramento continuo per perfezionare tutti i processi operativi e renderli sempre più efficienti e funzionali.
Garantire il soddisfacimento dei bisogni dell’utenza e delle attese della committenza pubblica o privata.
Ottimizzare la progettazione dei servizi e delle singole attività a partire dalla chiara identificazione delle esigenze del territorio, dei bisogni dell’utente, degli obiettivi della Cooperativa Sociale a.r.l. O.n.l.u.s. “Le Case di Hogwarts”e dei singoli servizi, delle caratteristiche di ogni servizio e di ogni attività.
Coinvolgere ogni operatore interno ed esterno affinché finalizzi il proprio operato alla condivisione degli obiettivi e della politica per la qualità definita dalla Cooperativa, in modo che ogni singola azione di ogni singolo operatore sia parte di un processo sinergico orientato a favorire l’efficacia dei vari servizi e l’efficienza di tutta l’organizzazione.
Definire, elevare e rispettare continuamente gli standard qualitativi dei vari servizi.
Monitorare l’ambiente esterno per individuare sia le esigenze dell’utenza e la loro evoluzione, sia la connotazione della presenza dei competitori.
Sviluppare ed innovare le proprie attività attraverso un lavoro di rete con soggetti ed agenzie presenti sul territorio.
Piano annuale di formazione e/o di aggiornamento degli operatori con funzioni educative
METODOLOGIA EDUCATIVA
Il lavoro d’équipe
Il lavoro d’équipe viene monitorato settimanalmente attraverso un incontro collegiale nel corso del quale vengono formulate e verificate le decisioni educative, quelle di gestione della struttura e quelle relative alla rete di persone e strutture con le quali la Cooperativa collabora.
La supervisione e il supporto agli operatori
Il gruppo degli operatori si avvale della professionalità di un tecnico esterno che svolge funzioni di supervisione, insieme al quale si rielaborano, grazie al punto di vista “straniero”, le situazioni di vissuto quotidiano con i minori, i progetti educativi, e si affrontano problematiche relative alle dinamiche di gruppo.
Progetto Educativo Individuale
Uno dei punti di forza dell’intervento educativo della Cooperativa Sociale a.r.l. O.n.l.u.s. “Le Case di Hogwarts” è rappresentato dalla capacità dell’équipe di definire progetti educativi individuali per ogni singolo minore accolto.
Tenuto conto della storia del minore, dei motivi dell’allontanamento dal nucleo familiare d’origine, della finalità dell’inserimento espressa dai Servizi Sociali, delle caratteristiche comportamentali e caratteriali del minore, il gruppo di lavoro valuta i vari elementi rilevati e definisce un percorso condiviso che stabilisce:
Finalità ed obiettivi dell’intervanto educativo
Metodologie d’intervento
Sistemi e tempi di valutazione iniziali e finali
Strumenti operativi
Oltre agli incontri di équipe, alla supervisione ed ai progetti individuali, nella gestione operativa del servizio, sono utilizzati altri strumenti per la raccolta di tutte le informazioni necessarie alla valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dell’intervento educativo attuato, ed in particolare:
Scheda di valutazione iniziale e periodica
Registro delle osservazioni sui singoli minori
Registro delle attività
Relazioni periodiche di aggiornamento sui minori
COME LAVORIAMO
FAMIGLIE PER L’ACCOGLIENZA
L’idea del progetto “Famiglie per l’accoglienza” nasce da una riflessione circa le risposte educative di tipo residenziale che esistono sul territorio e dalla spinta che l’ordinamento ha posto verso il superamento definitivo degli Istituti per Minori. L’obiettivo primario del progetto è di offrire un luogo di accoglienza che superi le logiche della Comunità in tutti quei casi dove i tempi o il contesto dell’accoglienza divengano tali da compromettere uno sviluppo equilibrato del minore. Ci piace pensare, e l’esperienza ce lo conferma, che le nostre Comunità Familiari diventino, anche se temporaneamente, una “Casa” ed una “Famiglia”, un luogo di relazioni privilegiato per chi non ha la fortuna di avere una casa ed una famiglia propri.
Le Comunità Familiari “Grifon d’oro”, “Serpe verde” e “Tasso Rosso”, le prime due attive dal 2004, si sono presentate sul territorio al fine di accogliere, assistere e formare minori che vivono e soffrono situazioni di disagio affettivo relazionale e/o socioculturale, riconducibili a contingenze personali, relazionali, familiari, e che, per provvedimento amministrativo dell’Autorità Giudiziaria competente, devono essere allontanati temporaneamente o definitivamente dalle loro famiglie d’origine impossibilitate a provvedere ad un adeguato sostegno formativo psicologico ed educativo. Si vuole assicurare loro l’inserimento in un ambiente familiare sereno, rassicurante, stabile affinché essi possano sviluppare un corretto processo di crescita psico-fisico-sociale anche quando i genitori non sono più in grado di occuparsi di loro. Là dove è possibile, si provvede a promuovere azioni volte ad agevolare i rapporti del minore con la famiglia d’origine ed a permettere il suo rientro nella stessa, ponendosi come modello e punto di riferimento per la costruzione dei rapporti affettivi parentali. Le famiglie, che si “strutturano”, sono di utilità per i minori per i quali la risorsa affido non è ipotizzabile e che, per caratteristiche proprie, richiedono la presenza di modelli genitoriali. Nella Comunità Familiare gli ingredienti della condivisione e dell’accoglienza sono coniugati a capacità professionali coltivate in percorsi di formazione, supervisione e confronto.
IL PERCORSO DI ACCOGLIENZA
Il minore viene inserito in famiglia dopo valutazione sociale, psicologica e sanitaria atta ad inquadrare eventuali situazioni destabilizzanti gli equilibri già raggiunti dagli altri ospiti o ad evidenziare stati patologici che richiedano cura particolare o terapia specifica (intolleranze alimentari, celiachia, diabete ecc.) o ad evitare il diffondersi di malattie trasmissibili agli altri componenti del gruppo, attuando medicazione adeguata come nel caso delle parassitosi (pediculosi, scabbia ecc.).
Articolato in due parti, il percorso di accoglienza proposto al minore prevede, al momento dell’allontanamento dal proprio nucleo familiare una prima fase d’inserimento durante la quale verrà seguito da un componente adulto della famiglia e/o se necessario da un educatore, in rapporto 1:1, che lo aiuterà ad elaborare nel modo più sereno possibile le vicende che hanno portato al provvedimento di allontanamento. Gradualmente, sempre nel rispetto dei tempi di elaborazione individuali, il minore si inserirà nel contesto familiare acquisendo sempre maggior autonomia. Nell’ambito della quotidianità, in rapporto alla vita di relazione familiare ed extra familiare, un’osservazione attenta e diligente consentirà di definire un Progetto Educativo Individuale condiviso con il Servizio Sociale di riferimento e, ove ve ne fosse la necessità, con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile.
Completata la fase di inserimento nel gruppo familiare, il gruppo ed il minore saranno pronti ad affrontare e a sviluppare il Progetto Educativo Individuale.
DESTINATARI E STRUTTURA D’ACCOGLIENZA
I minori, di ambo i sessi senza distinzioni di etnia, di lingua, di religione, di condizioni personali o sociali, che possono trovare accoglienza nella Comunità Familiare “Grifon d’oro” hanno un’età d’ingresso compresa fra i 6 ei 12 anni, in “Serpe verde” un’ età d’ingresso compresa fra gli 0 e i 6 anni, mentre in “Tasso Rosso” un’età d’ingresso compresa fra i 12 ed i 18 annicon la possibilità di allargare tali ambiti al fine di mantenere indivisi gli appartenenti allo stesso nucleo d’origine. Attualmente l’unica struttura funzionante ed attiva è la “Tasso Rosso” ; le altre due comunità familiare sono attualmente non attive per lavori di ristrutturazione dei locali. La permanenza del minore, in base alle disposizioni dell’autorità competente, può prolungarsi anche sino ai 18 anni o, se necessario, anche in prosieguo amministrativo.
La famiglia è organizzata strutturalmente e funzionalmente in relazione alle esigenze di vita quotidiana, ludico creative ed educative di gruppi di cinque minori. Può anche accogliere utenza non residenziale che si aggregherà ai residenti nei diversi periodi della giornata non dedicati all’attività scolastica o al riposo notturno.
Gli ospiti non residenti giustificano la loro presenza nella struttura o in base ad un accordo intercorso fra i Servizi Sociali e le famiglie bisognose di tale servizio o ad un accordo, non mediato dai Servizi Sociali, che si instaura fra famiglia e responsabili della casa. E’ proprio nell’ambito di tale ospitalità che si affiancano compiti d’ausilio alle famiglie a sostegno di baby parking e baby sitting.
“Grifon d’oro” e “Serpe verde” trovano collocazione in una villa bifamiliare di circa 600 mq. disposta su tre livelli, di recente costruzione situata in Vellezzo Bellini alla Via Giacomo Matteotti, 17 e 19 ed utilizzano in comune ma in tempi diversi Piano Terra: salone di 100 mq. destinato ad attività ludico-creative, sala medica, due servizi igienici, sala d’incontro minori famiglie. “Grifon d’oro” dispone, inoltre, di tre piccoli locali destinati ad attività che necessitano di maggiore tranquillità (psicoterapia, fisiocinesiterapia et altro). Entrambe le case dispongono di ampio porticato, giardino ed orto che sono utili sia dal punto di vista ludico che educativo. Piano Primo:cucina, sala da pranzo, salotto, locale video e computer game, due servizi igienici, ampio terrazzo coperto di 80 mq.
Piano Secondo: “Grifon d’oro”tre camere da letto e un servizio igienico e “Serpe verde” tre camere da letto e un servizio igienico.
“Tasso Rosso” trova collocazione in una villa bifamiliare di circa 250 mq. disposta su due livelli, di recente costruzione situata in Vellezzo Bellini alla Via Giuseppe Garibaldi, 21. Piano Terra: ampio salone, una cucina, un bagno ed un ripostiglio. Piano Secondo: quattro camere da letto, doppi servizi ed una piccola mansarda. Dispone, inoltre, di un porticato ed un ampio giardino ed orto.
CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO
Gli elementi su cui poggia la metodologia educativa possono essere raggruppati in tre filoni generali:
La vita quotidiana: se l’obiettivo primario è quello di costruire una storia comune all’interno della quale rintracciare significati condivisi, la strutturazione “spazio temporale” della giornata diventa uno strumento che favorisce lo sviluppo evolutivo dei minori.
La relazione educativa: l’educatore nel “fare insieme ai bambini”, in un tempo e in uno spazio, contribuisce a costruire relazioni e “una storia comune”.
Il progetto educativo individuale: questo strumento permette di esplicitare, programmare e verificare gli obiettivi e la metodologia di lavoro rivolta al singolo bambino e la singolarità della sua storia.
MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO ED AMMISSIONE
I minori vengono inseriti nelle “case”, su disposizione del Tribunale dei Minori, dai Servizi Sociali dei Comuni e delle Aziende Sanitarie Locali o direttamente dal tribunale dei Minori, previa presentazione del caso all’equipe della “casa” che valuta l’inserimento in relazione agli equilibri e alle armonie dei componenti dei gruppo già accolto.
Gli inserimenti in casi di emergenza vengono, invece, attuati immediatamente previa disponibilità di ricezione.
La modalità di presa in carico si snoda attraverso i seguenti passaggi:
Presentazione del caso da parte del Servizio richiedente.
Presentazione della documentazione relativa alla situazione del minore che si intende inserire.
Presentazione del caso all’équipe educativa della “casa” per valutarne l’inserimento.
Richiesta della documentazione sanitaria, provvedimenti del Tribunale dei Minori, permessi di soggiorno ecc.
Dopo una prima fase di osservazione (15/20 giorni) l’inserimento viene ratificato.
Entro 30 giorni dalla data dell’inserimento viene definito dall’équipe il Progetto Educativo Individuale quale sintesi delle ipotesi enunciate dal Progetto Quadro definito con i Servizi Sociali e le osservazioni proposte dall’équipe. Nel corso del primo periodo di osservazione, se i comportamenti del minore inserito causassero tensioni nel gruppo preesistente o minassero l’equilibrio dell’intera struttura, l’équipe educativa può decidere l’allontanamento del minore in prova a salvaguardia della stessa.
Il progetto educativo inizialmente formulato viene verificato in itinere attraverso incontri periodici fissati con i Servizi di riferimento.
Le dimissioni avvengono sulla base di due principali modalità:
Ad ultimazione del Progetto Quadro di riferimento definito dai Servizi Sociali in accordo e/o su disposizione dell’organo istituzionale che ha promosso l’allontanamento del minore dal nucleo familiare d’origine.
In base ad una decisione assunta di concerto tra i Servizi Sociali e l’équipe educativa della “casa” a seguito di eventi o situazioni nuove.
Di principio non vengono dimessi i minori senza che sia stato individuato un nuovo contesto di accoglienza.